Al Salone dei Pagamenti due sessioni approfondiranno i trend del mercato moda-luxury. Obiettivo: capire la rivoluzione digitale di questo settore, la spinta all’e-commerce, l’integrazione online-offline, il contributo dei pagamenti frictionless, ossia facilitati. Per Roberto Liscia di Netcomm esiste una correlazione lineare tra l’aumento delle vendite e l’uso di strumenti digitali, in primis quelli relativi ai pagamenti

di Simona Brambilla – Competence

Il digitale non è più un’opzione, nemmeno nel mercato del lusso. Questo settore infatti negli ultimi anni ha investito moltissime risorse sulla digitalizzazione e di pari passo son cresciute le vendite on line. Durante il Salone dei Pagamenti sono in programma due sessioni dedicate a questo argomento per capire con gli esperti del’e-commerce e dei pagamenti gli ultimi sviluppi del mercato. 

La prima, “Trend nel settore moda-lusso: mercato, millennials e pagamenti”, si terrà il 22 novembre alle ore 12, ed è moderata da Federica Levato di Bain (qui i dettagli).  L’appuntamento approfondirà l’evoluzione storica del mercato, le sue fasi e i driver di crescita. Non solo, verrà analizzato anche il tema dei pagamenti presso i retailer e svelati insight per le aziende del settore.

Il 23 novembre, invece, alle ore 10.30  Francesca Bazzi del Consorzio Netcomm guiderà i lavori della sessione intitolata “I pagamenti nel lusso”. Durante l’incontro, è previsto un focus sulle peculiarità dei pagamenti innovativi per il segmento lusso e il loro ruolo nelle strategie di soddisfazione e fidelizzazione dei clienti con elevata capacità di spesa. 

Come già accade per tante altre categorie merceologiche, dal food al travel ad esempio, anche i consumatori di beni di lusso sembrano essere sempre più propensi ad acquistare direttamente online. Secondo un report di MCKinsey, il lusso scommette sempre di più sul web e il fatturato derivante dall’e-commerce potrebbe triplicarsi entro il 2025. Lo scorso anno il mercato digitale ha già raggiunto quota 20 miliardi di euro, l’8% di tutto il business mosso dalle griffe e per il 2025 la previsione è crescere fino ai 74 miliardi, ovvero il 20% del totale.

In questo scenario il mobile si dimostra come un device vincente. Stando, infatti, a quanto riportato dalla ricerca di Netcomm “Fashion e-commerce revolution”, il mobile è uno strumento fondamentale per lo sviluppo del settore: durante il 2016 nel Regno Unito e in Giappone le transazioni e-commerce effettuate da mobile hanno superato il 50% rispetto a quelle fatte da pc. Leggermente più basso il dato italiano: 30%.

Campioni di acquisti online sono, però, i consumatori cinesi che da sempre amano il luxury.  Oggi a questa fetta di mercato è riferibile almeno il 30% della domanda globale di beni  rendendo quindi la Cina un “outperformer” nel mondo e-commerce. “Il calo degli acquisti nel retailer è evidente – sottolinea Roberto Liscia, presidente di Netcomm  -  ma l’online non sostituirà l’offline. Si stima infatti che entro il 2021 il 15% degli acquisti sarà fatto sul web, ma il restante 85% rimarrà fedele ai negozi fisici che dovranno aiutare i clienti nelle loro scelte attraverso strumenti adeguati. Coloro che riescono ad avere strumenti di pagamento frictionless, ovvero facilitati, potranno aumentare le loro vendite. Notiamo – conclude Liscia – una correlazione lineare tra l’aumento delle vendite nel settore del lusso e l’uso di strumenti digitali da parte delle imprese, in primis quelli relativi ai pagamenti.