Alla Fiera di Berlino sull'elettronica di consumo, due big dei device indossabili, Fitbit e Garmin, presentano in contemporanea smartwatch con sistemi di pagamento Nfc. Segno di un mercato in crescita esponenziale (conferma Gartner). A novembre al Salone si parlerà dell'impatto dei nuovi device sulle transazioni contactless. E presto cuffiette, visori per la realtà virtuale...

Di Mattia Schieppati

Un botta e risposta importante quello cui si è assistito in questi giorni in occasione dell'IFA, la Fiera sull’elettronica di consumo a Berlino (1-6 settembre): due annunci che confermano come il comparto dei wearables costituisca un terreno importante di sperimentazione nel campo dei pagamenti.

Garmin e Fitbit, due tra i principali attori nell'ambito della "tecnologia indossabile", hanno presentato quasi in contemporanea il proprio modello di smartwatch - rispettivamente, il Vivoactive 3 e lo Ionic - dotati entrambi di sistema di pagamento contactless.

Il Vivoactive 3 (costa da 330 a 360) "battezza" così l'ingresso nel campo dei pagamenti del sistema Garmin Pay, realizzato grazie alla collaborazione con FitPay, uno sviluppatore di sistemi dii pagamento Nfc per wearables e dispositivi IoT, e poggia sui circuiti Visa e MasterCard. Per Fitbit Ionic (350 euro), invece, la tecnologia di pagamento è stata sviluppata in house, mettendo a frutto la recente acquisizione da parte di Fitbit della start-up Coin, specializzata in sistemi di pagamento, e anche in questo caso poggia sui circuiti di pagamento "tradizionali" (Visa, Mastercard e American Express), il che conferma come i nuovi attori che esplorano questo campo si guardino bene dall'avventurarsi nella costruzione di circuiti di pagamento proprietari.

Device IndossabiliIn entrambi i casi, lo sforzo è stato puntato più sul rendere rapido e semplice il processo di pagamento: basta un "tap" sullo schermo dello smartwatch avvicinato al lettore Nfc del punto vendita, e la transazione è compiuta. Pare cosa da poco, un passo tecnologico nullo rispetto al già rodato sistema di pagamento contactless effettuato attraverso lo smartphone, ma il solo fatto di non dover togliere il telefonino dalla tasca per pagare (il che diventa macchinoso quando, in un negozio, abbiamo le mani occupate dai sacchetti) consente, secondo gli analisti, di far crescere in maniera esponenziale i pagamenti con device.

 

Cresce il mercato

E infatti il mercato dei wearables cresce in maniera prepotente e il doppio colpo Garmin - Fitbit conferma che ormai tutti questi dispositivi si equipaggiano e si equipaggeranno sempre di più nell'immediato futuro con sistemi di pagamento contactless. Il che darà un boost potentissimo allo sviluppo complessivo dei pagamenti digitali, i cui effetti si potranno già misurare in occasione del prossimo Salone dei Pagamenti di novembre, quando le novità tecnologiche tenute a battesimo a Berlino saranno già penetrate nei rispettivi mercati. Insieme, ovviamente, ad altre novità pesanti come l'ormai prossimo iPhone 8 e il Samsung Galaxy Note 8.

Secondo le rilevazioni effettuate da Gartner, il mercato dei wearables ha fatto segnare un +17% nel 2017, con 310 milioni di device venduti e un giro d'affari di circa 30,5 miliardi di dollari, dove gli smartwatch da soli valgono 9,3 miliardi, per un totale di 41,5 milioni di pezzi venduti nel 2017, con l'Apple Watch a tirare la volata e gli altri a inseguire, per ora.

Il mercato dei wearables

E crescono gli attori

Si tratta di un mercato molto ricco di declinazioni - si va dallo smartwatch alle cuffie bluetooth fino ai display per la realtà aumentata - e affollato di attori, con l'ingresso nell'arena di aziende in forte sviluppo come Asus, Huawei, LG, Samsung, Sony e il "fenomeno" cinese Xiaomi, che ha spodestato il mostro sacro Fitbit imponendosi come principale vendor di device indossabili, a conferma di come la Cina giocherà un ruolo di primo piano - grazie a una diffusione capillare della tecnologia d'uso quotidiano - nella digitalizzazione dei sistemi di pagamento.

Smartwatch senza smartphone: sarà boom?

Dall'analisi Gartner emerge un dato molto interessante, ossia l’ampio spazio di sviluppo per gli smartwatch di nuova generazione, ovvero quelli che non necessitano di avere uno smartphone in prossimità per essere connessi. Ciò è dato dalla scelta, in crescita, dei genitori che dotano di smartwatch i propri figli (da 4 a 13 anni): un modo per renderli connessi e quindi sempre raggiungibili senza dotarli di un telefonino vero e proprio. Le potenzialità di sviluppo su una platea di questo target d'età sono davvero molto ampie. Così come è interessante l'ingresso nel segmento smartwatch di alcune maison di moda (il gruppo Lvmh, per esempio), che avvicinano al mondo dell'orologio connesso la generazione degli under 20, una delle più appetibili per il mercato e di sicuro una popolazione interessante per la diffusione di sistemi di pagamento smart.

Non solo smartwatch

«Lo smartwatch però», sottolineano i ricercatori di Gartner, «è solo uno dei "veicoli" a bordo dei quali si possono far salire le tecnologie Nfc». Potenzialmente, infatti, qualsiasi dispositivo connesso e indossabile potrà diventare, nel breve periodo, uno strumento di pagamento. Ecco perché non sono da sottovalutare i dati di crescita - importanti - anche di tutti gli altri device che rientrano nel comparto wearables, dalle cuffiette ormai rigorosamente senza fili (è la categoria più importante tra gli indossabili, che da sola fagocita oggi il 48% delle vendite), ai visori per realtà virtuale (tecnicamente, gli Hmd, Head mounted display), mercato ancora molto giovane (solo il 7% del mercato wearables nel 2017), ma ben radicato in community importanti come quella degli appassionati di videogame, altro bacino di persone a forte propensione tecnologica e bassa età interessantissimo per coltivare e far crescere strumenti innovativi anche nel settore pagamenti e money management.