Crescono i pagamenti digitali in Italia. Nel 2016 il numero di transazioni è aumentato dell'8,7%, anche se resta il ritardo rispetto agli altri Paesi. Dai dati dell'Osservatorio Carte Assofin – Crif – GfK nuovi spunti per il Salone. Crescono i segmenti femminile e giovani...

 

Di Flavio Padovan

 

Prosegue il trend di crescita dei pagamenti digitali in Italia. Lo scorso anno le transazioni effettuate senza uso del contante sono aumentate dell'8,7%, segnale di una sempre maggiore consapevolezza dei vantaggi degli strumenti digitali di pagamenti da parte degli italiani. Permane però il ritardo rispetto al contesto internazionale: considerando il rapporto tra il valore delle transazioni effettuate con carte e il Pil, l'Italia con il suo 9,6% è – seppure in crescita rispetto alle precedenti rilevazioni - ancora nelle ultime posizioni e ben al di sotto della media europea (13.6%). A rivelarlo è la quindicesima edizione dell’Osservatorio sulle Carte di Credito realizzato da Assofin, CRIF e GfK, che offre uno spaccato aggiornato e analitico dello scenario nazionale dei pagamenti elettronici comparto per comparto. Di seguito le principali novità.

Carte di credito in diminuzione, ma più utilizzate

Nel 2016 il numero di carte di credito attive nel nostro Paese, dopo la crescita registrata nel 2015, ha subito una nuova contrazione (-2.2% rispetto alla precedente rilevazione). Nonostante ciò, dal punto di vista del numero di transazioni effettuate l'Osservatorio registra un’accelerazione del percorso di crescita evidenziato negli ultimi anni, con un aumento del +9.8% nel 2016. Tale incremento porta i volumi di queste transazioni al livello più alto dell’ultimo quinquennio.

In lieve calo il valore medio delle transazioni, che passa dagli 83 euro del 2015 agli 80 euro dello scorso anno. Un trend che continua da alcuni anni e che è legato alla progressiva diffusione degli strumenti di pagamento digitali anche per acquisti di valore più contenuto.

Crescono le carte di debito, rallenta la spinta delle prepagate

Nel 2016 il numero di carte di debito è aumentato del 6,6% rispetto al 2015, confermando l'elevato utilizzo da parte degli italiani. Sono inoltre risultati in significativa crescita sia gli importi complessivi, sia il numero di operazioni effettuate.

Continuano a crescere le carte prepagate, anche se meno rispetto agli anni passati. Nel 2016 il loro numero è aumentato del 3,7% rispetto al +12.8% del 2015, probabilmente per l'ormai raggiunta maturità del prodotto. Si conferma robusto l’aumento sia del numero di transazioni sia del valore delle operazioni, mentre il valore medio degli acquisti rimane stabile rispetto al 2015.

Un traino per il credito al consumo

A fine 2016 le carte opzione/rateali in circolazione erano pari a 9.5 milioni, il 2.1% in più rispetto all’anno precedente. Il dato comprende sia le carte opzione, che permettono al titolare di scegliere tra la modalità di rimborso a saldo e quella rateale, sia le carte rateali “pure”, che prevedono esclusivamente la rateizzazione. Nel corso del primo semestre 2017 le carte opzione/rateali hanno fatto registrare una crescita sia del numero di operazioni (+9.2%), sia dei volumi transati (+6.2%), confermandosi come uno dei prodotti di traino del mercato del credito al consumo.

L'Osservatorio sottolinea il progressivo spostamento del mercato verso le carte opzione, apprezzate dai titolari per la loro flessibilità e considerate dagli emittenti un utile strumento relazionale, in un contesto in cui risulta sempre più importante l’attenzione alla customer experience del cliente. Le carte opzione vengono tuttavia prevalentemente utilizzate nella modalità di rimborso a saldo (mediamente l’80% dei flussi transati) anche per effetto del crescente numero di carte di origine “charge” emesse dagli istituti bancari e si è assistito negli ultimi anni a un progressivo adeguamento delle loro caratteristiche in ottica “digital”, in grado di offrire flessibilità, velocità ed efficienza durante l’acquisto e maggiore tutela contro le frodi.

Diminuisce il rischio di credito

L’analisi del livello di rischiosità del comparto delle carte di credito mostra, a maggio 2017, un tasso di sofferenza pari all’1.8%, in ulteriore diminuzione rispetto al 2.3% registrato nel 2016. Questo dato si inserisce in un trend di progressivo contenimento del rischio di credito osservato in questi ultimi periodi sia nel segmento retail che in quello corporate. La contrazione del tasso di sofferenza è diffuso in tutte le macroaree del Paese con miglioramenti più consistenti per il Sud e Isole. Il confronto tra 2016 e 2017 mostra una sostanziale stabilità del tasso di sofferenza medio nazionale per le carte con utilizzo rateale, che passa dal 7% al 6.9%.

Segnali di crescita

L’analisi della domanda di carte di credito realizzata all’interno dell’Osservatorio Assofin-CRIF-GfK restituisce anche per il 2016 un quadro in stabilizzazione seppur con alcuni segnali di crescita. In particolare, lo studio mostra che la domanda, da sempre fortemente concentrata nei segmenti elitari, si sta progressivamente allargando a target prettamente femminili, composto da donne di età media o giovane con istruzione alta o medio alta, caratterizzate dalla centralità che attribuiscono all'accrescimento culturale e professionale, ma senza perdere di vista l'importanza della famiglia. Si conferma, inoltre, l’incidenza del segmento “giovanile”, orientato in particolare verso le carte prepagate quali strumenti in grado di coniugare sicurezza, semplicità e razionalizzazione del portafoglio carte.

Verso un nuovo ecosistema dei pagamenti

I nuovi strumenti di pagamento digitali sembrano destinati a determinare un profondo cambiamento nei comportamenti dei consumatori, anche alla luce dell’interesse che già oggi fanno registrare le app legate alla gestione del bilancio familiare, al trasferimento “one click” di denaro tra privati e al pagamento dei merchant attraverso lo smartphone. E l’entusiasmo non coinvolge solo i “Millennials”: le intention sono molto alte anche nella Generazione X e tra i Boomers.

Ma la vera sfida – sottolinea l'Osservatorio - è quella relativa all’offerta che, in uno scenario fortemente caratterizzato dall’ingresso aggressivo di nuovi player “digital”, deve riuscire a rivolgersi ad ampi segmenti di popolazione target customizzando l’offerta sul singolo individuo, comprendendone con precisione le esigenze, i bisogni e le necessità. Questo vale ancora di più all’alba di una nuova era, quella dello sviluppo dei pagamenti digitali che la Direttiva PSD2 e le sue conseguenze potrebbero portare già nell’immediato futuro. La PSD2, che entrerà in vigore il prossimo 13 gennaio 2018, si inserisce nell’ambito degli interventi di modernizzazione del quadro legislativo del mercato europeo dei pagamenti al dettaglio, volti a sviluppare sistemi di pagamento elettronico sicuri, efficienti, competitivi e innovativi per consumatori e imprese. Nello specifico, nasce dalla duplice esigenza di garantire, da un lato, una maggior tutela per gli utilizzatori dei servizi di pagamento e, dall’altro, dare certezza del quadro normativo da applicare ai nuovi market players – le cosiddette Terze Parti - regolamentandoli nella categoria degli istituti di pagamento.

Tra i principali interventi normativi si riscontra, infatti, l’aggiunta alla lista dei servizi di pagamento tradizionali di tre nuovi modelli operativi, ossia i “Payment Initiation Service Provider”, gli “Account Information Service Provider” e i “Card Issuer Service Provider”, che potranno essere offerti non solo dagli operatori tradizionali del mondo finanziario, ma anche da nuovi potenziali attori quali, ad esempio, le Fintech.

La PSD2 pertanto andrà a regolamentare anche servizi che già attualmente vengono offerti su diversi mercati in Europa, in modo che l’utente finale possa disporre di servizi sempre innovativi e sicuri al tempo stesso, dando l’opportunità di rivedere in modo sostanziale le modalità con cui vengono offerti servizi di pagamento e non solo.

In conclusione, secondo l'Osservatorio, il cammino verso una cashless society in Italia mostra segnali incoraggianti ma, allo stesso tempo, sembra essere ancora molto lento.