Il leader degli indossabili ha acquisito la tecnologia Nfc da una
start-up, e dal 2017 entrerà nel mercato dei mobile payments, al motto “esci di
casa senza portafoglio” 

di Mattia Schieppati

Una
mossa che potrebbe rappresentare l’anello di congiunzione tra Internet of
Things e settore dei mobile payments. Così può essere interpretato l’annuncio
dell’intenzione di Fitbit, con 4,7 milioni di pezzi venduti nel 2015, assoluto
leader nel mercato degli activity trackers indossabili (i braccialetti digitali
che rilevano e memorizzano i parametri corporei, utilizzati soprattutto da chi
fa sport ma entrati anche nell’uso comune), di aggiungere la funzione per i
pagamenti ai propri device.

La
notizia è riportata dal magazine statunitense Fortune (http://fortune.com/2016/05/18/fitbit-acquires-mobile-payments-technology/)
e ha subito creato scompiglio nel mercato perché poggia su basi solide: la
scorsa settimana Fitbit ha acquistato dalla start-up Coin, specializzata in app
e sistemi di pagamento con sistemi Nfc, la tecnologia necessaria per procedere
con il progetto, anche se ha dichiarato che non implementerà le nuove funzioni
prima del prossimo anno.

Secondo
quanto ha tenuto a specificare il Ceo dell’azienda, James Park, il focus di
Fitbit resta sui servizi per il benessere e la salute, mentre l’apertura alla
possibilità di effettuare pagamenti contactless con il proprio braccialetto
rappresenta «una comodità in più per i nostri clienti».

Non
è previsto lo sviluppo di un wallet proprietario: i device si appoggeranno
dunque ad altri circuiti, ma ancora non è stato dichiarato quali.

Come
ha commentato James Wester, ricercatore e analista di IDC Financial Insights,
«si tratta di una mossa geniale. Chi fa sport, anche una semplice corsa la
mattina, non vuole avere pesi addosso, nemmeno il portafoglio. Poter pagare
direttamente con il braccialetto che conta i passi e i battiti cardiaci può
aprire prospettive molto interessanti ai mobile payments».